domenica 2 settembre 2012

Ma perchè parlare proprio di orto?


L a questione è questa: perché insegnare ai bambini a fare un orto realizzando un laboratorio per bambini che sia efficace e utile?
E, soprattutto, a che pro mettere in mano ai nostri pargoli zappa e badile?
Non ci vuole uno specialista per affermare che
molti bambini, principalmente i nati nelle città, i quali magari l’insalata l’hanno vista solo al supermercato sono, a livello alimentare, analfabeti.
La carne nasce da McDonald’s e i pomodori vengono dipinti nelle serre.

I
10 perché dell'orto (da spiegare NON SOLO ai bambini)
1. È divertente sporcarsi le mani
2. È importante conoscere da dove proviene ciò
che mangi
3. È educativo apprendere il ciclo della natura
4. È multidisciplinare legare l’educazione alimentare,
la scienza, l’ecologia
5. È ecologico (e divertente) compostare i nostri avanzi
6  È bello apprendere all’aperto
7  È straordinario vedere crescere le piante
8. È naturale seminare e raccogliere
9. È magico vedere nascere un frutto
10. È buono mangiare una fragola appena raccolta

www.stilenatura.com

 



giovedì 23 agosto 2012

Nell’orto c’era un pesco

 

Nell’orto c’era un pesco;
le pesche maturò.
E un giorno disse il pollice:
“Nell’orto io me ne andrò!”.
E gli rispose l’indice:
“Il pesco scuoterò!”.
Soggiunse allora il medio:
“Le pesche io prenderò!”.
E l’anulare subito:
“Io me le mangerò!”.
E disse allora il mignolo:
“Al babbo lo dirò!”.
Allora gli altri insieme:
“Oh, no, no, no!”.
 
 
 
 
 
 
 
Fonte: filastrocche.it


giovedì 2 agosto 2012

L'orto di Peppe ad Arezzo

Il progetto consiste nel proporre ai bambini, delle sezione medi e grandi, di prendersi cura di un piccolo orto all’interno dello spazio verde circostante al nido. Il progetto prevede la partecipazione di piccoli gruppi di 4/6 bambini alla volta. Tra i vari scopi del progetto ci sono la manipolazione della terra e il prendersi cura delle piante. La manipolazione rientra tra le attività già svolte dai bambini all’interno del nido. Attraverso l’attività dell’orto hanno la possibilità di sperimentare questa pratica all’aria aperta. Tra gli obiettivi c’è quello della preparazione e la cura di uno spazio dove coltivare le piante. Il prendersi cura di una pianta, già dalla fase della semina, e poi attraverso l’arco di tempo che diventa piantina e infine pianta che dà frutti, permette al bambino di scoprire la magia della crescita. Tutto questo è facilitato dalla continuità che si sviluppa con osservazione e pratica quotidiana.
L’attività si svolge in due distinte fasi: Periodo invernale: preparazione del terreno e bordatura dello spazio che accoglierà l’orto. Creazione di una piccola serra dove seminare le colture previste. L’attività si svolge con cadenza bisettimanale.
Periodo primavera/estate: preparazione dei filari e conseguente messa a dimora delle specie scelte tra cui pomodori, insalata, zucchine, zucca, ed altre a discrezione dell’educatore.
Raccolta dei prodotti dell’orto.
L’attività si svolge quotidianamente attraverso la creazione di piccoli gruppi.

Obiettivi:
1) Avvicinare il bambino all’ambiente.
2) Educare alla cura e alla valorizzazione delle piante. Ciò permette una familiarità con i prodotti dell’orto. La scoperta della semplicità con cui si può curare e aiutare a far crescere una piantina permette l’acquisizione di una capacità del prendersi cura, utile sia per sviluppare l’autostima, che per “sentire” come attraverso una costante partecipazione, anche solo attraverso l’osservazione dell’educatore che lavora nell’orto o degli altri bambini che collaborano, abituano il bambino a delle pratiche buone e lo fanno familiarizzare all’ambiente dell’orto e dei suoi prodotti.
3) Promozione del benessere attraverso la manipolazione della terra.
4) Acquisizione delle competenze spazio temporali della natura, attraverso la partecipazione attiva al ciclo delle stagioni, così da rendere concretamente l’aspetto del cambiamento come quello della trasformazione.
fonte:www.nidokoine.it

giovedì 26 luglio 2012

Il bosco delle meraviglie di Cesano Maderno

All'interno dell'asilo nido "Il bosco delle meraviglie " di Cesano Maderno vengono svolte diverse attività dai travasi, alla manipolazione, al gioco simbolico.
Viene inoltre data importanza all'’orto che può rappresentare per i bambini/e lo spazio- esperienza dell’emozione e della meraviglia, il luogo delle percezioni sensoriali legate all’ambiente naturale, un luogo nel quale già da bambini si impara il rispetto dei tempi della natura e si scopre la magia e il mistero della nascita. Gli obiettivi del laboratorio sono:

  • Favorire un’osservazione attenta verso l’ambiente naturale
  • Creare un’esperienza per sollecitare tutti i sensi:
  • ascoltare “il giardiniere ) ( il volontario ) che racconta;
  • veder crescere le piccole piantine;
  • annusare i profumi;
  • toccare le verdure nelle loro diverse consistenze e forme;
  • gustare i prodotti raccolti
  • Rispondere ai bisogni dei bambini/e quali:
  • la scoperta ( oggetto _ l’orto e le verdure)
  • l’ emozione della crescita e dell’attesa
  • la ricerca-azione _ provare per capire
  • Sviluppare la manipolazione attraverso un affinamento della motricità
Inoltre la presenza di un ampio giardino permette ai bambini di sperimentare la magica esperienza del contatto diretto con la natura osservare, ascoltare, compiere attività di giardinaggio, coltivare piante e ortaggi, sono esperienze manuali e sensoriali che stimolano, arricchiscono e accrescono la sfera emozionale del bambino.

Fonte:www.il bosco delle meraviglie.it

mercoledì 18 luglio 2012

L'asilo nido: L'isola che non c'è

I bambini hanno piantato, innaffiato e aspettato con pazienza che la terra regalasse loro insalatina e fragole da gustare e assaporare insieme alle loro insegnati. E’ questo il lavoro svolto dai bambini dell’asilo nido comunale “l’Isola che non c’è” che, con l’aiuto di una nonna “esperta”, hanno realizzato nel giardino della scuola un vero e proprio orto. Qui, durante l’anno scolastico appena trascorso, i bimbi della classe dei 3 anni hanno piantato e fatto crescere delle piantine di fragole e di insalata che hanno poi raccolto a gustato tutti insieme. “Per i bambini- si è trattato di un’esperienza davvero importante perché ha permesso loro i conoscere le stagioni, il ciclo della natura e di coinvolgersi in un lavoro antico e ricco di soddisfazioni come l’arte di coltivare la terra”. “Coltivare un orto a scuola – dichiarano le educatrici dell’ Isola che non c’è è coltivare prima di tutto dei saperi che hanno a che fare con i gesti, con un apprendimento esperienziale che le generazioni più giovani non sempre hanno modo di sperimentare. Vuol dire imparare a conoscere gli esseri viventi, l'importanza dei beni collettivi e dei saperi altrui. Un attività interdisciplinare che per i nostri bambini è stata un'occasione di crescita, un modo per superare la divisione tra insegnante e allievo e per imparare a condividere gesti, scelte e nozioni, oltre che metodo”.
In città un’esperienza simile è portata avanti dagli alunni dei plessi Rodari e De Amicis: è un modo per insegnare alle giovani generazioni la stagionalità del cibo, il rapporto corretto con gli alimenti e con la loro qualità, il rispetto per il lavoro e per l’attesa. “In un mondo in cui tutto è troppo veloce, imparare ad attendere il frutto del proprio lavoro consente infatti di fermarsi, riflettere e ricordare. In questo modo il concetto di “prendersi cura” entra a far parte della sensibilità di ciascun bambino e diventa un baglio fondamentale per la sua crescita e la sua maturazione”.

fonte:www.informazione.tv

lunedì 9 luglio 2012

Il nido di Jacopo

Due anni fa ho intrapreso uno stage estivo all'interno dell'asilo nido "Il nido di Jacopo".
All'interno di questo asilo nido si svolgevano diverse attività durante la mattina e una di queste era quella di gestire un orto.
Infatti le educatrici avevano creato un mini orto a misura di bambino, dove questi soprattutto quelli della sezione "grandi" dovevano giorno dopo giorno gestirlo. Questi infatti avevano un innaffiatoio a misura di bambino e a turno durante il giorno gli davano da bere.
Inoltre con una mini paletta da spiaggia manipolavano la terra in modo da renderla quotidianamente vivibile per le piante.
Capitava inoltre che qualche pianticella aveva il gambo rivolto verso il basso a causa di precipitazioni o giornate calde, così i bambini ponevano nella terra e accanto alla pianta un bastoncino cosicchè potesse crescere stabile e forte.
Inoltre le maestre mi raccontavano che durante l'anno la sezione dei "grandi" partecipava alla tipica attività che prevede la crescita di un seme di fagiolo all'interno di un bicchiere di plastica.
L'obbiettivo principale di queste attività era quello di educare i bambini alla scoperta del mondo vegetale e insegnar loro l'importanza che racchiude una piccola "fogliolina" in grado di far avvenire la fotosintesi clorofilliana.

martedì 26 giugno 2012

Il Pianeta dei bambini di Bareggio

Un asilo nido "verde" dove i bambini crescono seguendo il ritmo della natura imparando e divertendosi. E' l'esclusiva proposta educativa dell'asilo nido Il Pianeta dei bambini di Bareggio che ha trasformato i mille metri quadrati di giardino in un'oasi naturale, per insegnare a curare e rispettare l'ambiente fin da piccolissimi grazie ad attività mirate. Per questo abbiamo messo a punto un'offerta educativa mirata ed esclusiva per far conoscere ed apprezzare ai piccoli le bellezze della natura».
L'obiettivo è sensibilizzare i bambini ai temi del rispetto e all'attenzione verso l'ambiente in cui viviamo. Abbiamo messo a punto attività divertenti e creative per rendere piacevole questa nuova esperienza; una parte del parco è attrezzata a orto ed inoltre piantiamo erbe profumate, frutta e verdura. I bambini, insieme alle educatrici e con il contributo dei nonni, vivono l'esperienza emozionante di veder spuntare e crescere le piantine di cui si prendono cura, e possono anche gustare il sapore della "loro" frutta e verdura».
Un altro appuntamento particolarmente gradito è la merenda tutta natura consumata sotto l'ombra degli alberi a base di frutta, yogurt e torte "della nonna". Anche i laboratori proposti sono a tema eco-sostenibile e solidale. «I bambini sperimentano in tutta libertà giocando con materiali naturali e colorati ed utilizziamo anche materiali da riciclo che, grazie alla fantasia, diventano dei simpatici compagni di gioco. E' prevista anche la realizzazione di pigotte con materiale di recupero il cui ricavato sarà utilizzato per l'adozione a distanza di un bimbo africano che diventerà un amico speciale di tutto il nido».
fonte: www.casacomfort-jem.blogspot.it

mercoledì 13 giugno 2012

L'Orto in piccoli spazi

Tra i partecipanti del nostro corso sugli orti in piccoli spazi erano presenti anche delle educatrici del Nido Piccole Invenzioni del Comune di Bologna, il quale quest’anno sta curando un progetto che vede coinvolti adulti e bambini nella costruzione di due orticelli all'interno di due vascone in legno. Con la forte motivazione di questa esperienza nell’asilo in cui lavorano, hanno quindi colto l’occasione di partecipare al corso per approfondire la proprie conoscenze e poter contribuire maggiormente al progetto.
Qualche tempo fa mi hanno inviato una dettagliata e-mail in cui mi mostravano i lavori da loro svolti, ed è con immenso piacere che condivido queste informazioni con voi.
Il progetto è partito in autunno predisponendo una zona nell'atelier del nido in cui hanno trovato posto i fagioli e i semi di zucca seminati dai bimbi, e una piantina di rosmarino a cui si sono aggiunti, nel tempo, i bulbi di giacinto e di amarillis.
Abbiamo continuato a lavorare con i bambini travasando le piantine cresciute di fagioli e, grazie ai consigli di Marco, abbiamo seminato i piselli e il prezzemolo in contenitori adattati da materiali di recupero.Il 18 aprile si sono svolti dei grandi lavori all'aperto: dopo avere riempito di terra le vascone costruite lo scorso anno dai genitori, i bimbi hanno aiutato a trapiantare piantine di insalata, pomodori e quelle cresciute dai piselli che avevano seminato.
Abbiamo anche osato seminare le carote in un grande mastello...ora non ci resta che innaffiare e aspettare.
Sicuramente le piantine ora sono un po’ stressate, con tutti quegli aiutanti in campo, ma siamo sicure che per i bimbi ne valesse davvero la pena!
“Piccole Invenzioni” è un nido part-time e Centro per bambini e genitori del Quartiere Navile, in via Saliceto 5/4. Se avete bimbi dai 0 ai 3 anni venite a trovarci il martedì pomeriggio dalle 16 alle 18,30: vi faremo vedere il nostro orto e potrete fermarvi a giocare insieme ad altri genitori e ai loro bambini

fonte:www.ortoinpiccolispazi.blogspot.it

mercoledì 6 giugno 2012

Asilo nido "Il laghetto" e l'attività nell'orto

Tutti i bambini della sez. Piccoli ruotano nel progetto. vengono lasciati liberi di agire e di scegliere gli attrezzi che preferiscono, quando si deve seminare o piantare, si cerca di dare loro delle semplici regole, in modo che il lavoro non sia del tutto vano e ripetendo più volte delle azioni molto semplici i bambini le possano interiorizzare più facilmente.
Abbiamo insegnato loro a:

  • Togliere l’erba
  • Togliere e buttare via le pietre
  • Cercare le lumache e gli "animaletti", osservarli e rispettarli
  • Mettere i semini nella terra, coprirli e bagnarli
  • Piantare le piantine
  • Controllare il grado di maturazione o crescita
  • Rispettare le piante e i frutti senza pestarli o strapparli
  • Raccogliere le pigne

Nell’orto sono stati eseguiti i seguenti lavori

  • Vangato, zappato,preparato terreno e sparso stallatico
  • Tolto l’erba
  • Seminato scalogno, rucola e piselli
  • Piantato: prezzemolo, menta, borragine, basilico, santoreggia, pomodori, lamponi
  • Bagnato regolarmente il terreno

I bimbi si muovono molto bene, ascoltano i nostri suggerimenti,sono molto interessati al lavoro sia quando sono lasciati liberi di agire sia quando devono seguire i vari passaggi; portandoli quasi tutti i giorni hanno potuto assimilare bene le varie azioni che si devono compiere e molti di loro, quando si inizia un’azione sanno già come completarla. I bambini più piccoli sono stati portati a piccolissimo gruppo per poterli seguire meglio non riescono ancora molto bene, ma iniziano a prendere confidenza con l’ambiente.

fonte:www.http://share.dschola.it

mercoledì 30 maggio 2012

Orto botanico all'asilo

Questo progetto realizzato dall’Asilo Piccolo Mondo, coinvolge i bambini, li educa al rispetto dell’ambiente, insegnando il metodo delle colture biodinamiche per la produzione di prodotti orticoli
Ad Eboli il Responsabile dell’Asilo “Piccolo Mondo ” ha inagurato il suo “Orto biodinamico” Tutti i bambini hanno messo a dimora nell’orto insalate, legumi e prodotti orticoli ingenerale che con l’aiuto delle Insegnanti porteranno nel loro bagaglio formativo scolastico. Il ritorno alle radici del territorio l’educazione ed il rispetto dell’ambiente saranno il succo dell’iniziativa.                
L’entusiamo è stato enorme visto che quello realizzato dall’Asilo Piccolo Mondo è il primo orto biodinamico che si inaugura nel salernitano L’ iniziativa dell’orto biodinamico è nata da uno scambio di vedute tra il papà di una bambina che frequentava l’asilo l’anno scorso, e i responsabili della struttura. I responsabili dell’Asilo Piccolo Mondo si chiedevano come differenziare l’impostazione didattica tradizionale della Scuola con una nuova offerta ed ecco l’idea dell’orto biodinamico che oggi finalmente si è realizzato.
E' stato sistemato il terreno fino a mettere a dimora tutte le piante con il contributo straordinario dei più piccini.
A questa iniziativa seguiranno incontri mirati e giornate a tema per allargare la partecipazione anche ai genitori, nonni e familiari che desiderino partecipare del progetto, non da semplici comparse ma da attori sapienti e presenti per apprendere e tramandare la cultura del cibo e la salvaguardia dell’ambiente. Si pensa anche ad un futuro scambio prodotti di coltivazione

fonte:www.massimo.delmese.net

giovedì 24 maggio 2012

L'orto sinergico a Pordenone

All’asilo nido Farfabruco di Pordenone è iniziata in questi giorni una nuova avventura che sta coinvolgendo con grande entusiasmo bimbi ed educatrici di Itaca, ovvero l’orto sinergico. Nel proporre la realizzazione di un orto, la Cooperativa sociale Itaca ha inteso offrire al bambino l’occasione di sperimentarsi in vari aspetti a partire dal prendersi cura delle piantine, osservare l’evoluzione della natura, rispettare il tempo, utilizzare nuovi strumenti ed arnesi, manipolare la terra. Secondo le educatrici è stato necessario valutare il tipo di orto valido per tali esperienze con i bambini e la scelta è ricaduta sull'orto sinergico. Tale esperienza infatti può non solo sensibilizzare, ma anche avvicinare i bambini e le famiglie ai temi della natura e ad una riflessione più ampia su un futuro ecosostenibile”. La scelta di sperimentare il sistema dell’orto sinergico nasce dal concetto su cui si basa l’agricoltura sinergica, così definita perché prende in considerazione i vantaggi della sinergia tra diverse piante. Diverse persone come i nostri educatori, la cuoca, la ausiliaria, genitori e vicini stessi, collaborano per un unico scopo ossia il benessere del bambino e il suo armonico sviluppo”. E il bambino è come il “terreno in cui seminiamo, ricco di tutto, terreno che va però rispettato per quello che ci offre e che può essere arricchito con il nostro agire in sinergia”. Ecco così che i bimbi del Farfabruco, realizzeranno un vero e proprio orto. Si potrà “vederlo crescere insieme a noi giorno per giorno e magari assaggiarne qualche frutto”. In concreto la predisposizione del “Farfaorto” presuppone quattro fasi, la prima delle quali è partita proprio in questi giorni e prevede la preparazione e protezione del terreno su cui verrà predisposto l’orto, ad esempio con la paglia. La seconda fase sarà quella della semina e/o trapianto delle colture e partirà da metà maggio sino a fine mese. Con il mese di giugno e per tutto luglio il via alla fase tre della coltivazione e cura con tanto di annaffiatura delle piante; mentre la quarta ed ultima fase della raccolta degli ortaggi partirà a fine giugno e si concluderà con il mese di luglio. Tempo permettendo, l’esperto farà visita ai bimbi del Farfabruco ogni martedì mattina per proseguire la realizzazione dell’orto. Diversi cartelloni colorati apposti all’interno del nido documenteranno le varie fasi di creazione dell’orto.

fonte:www.estnord.it






lunedì 7 maggio 2012

Orto in condotta

Il progetto chiamato "Orto in Condotta"consiste nella realizzazione e coltivazione di un orto per ricollegare i bambini alle basi del cibo. In esso infatti, si impara a conoscere i cicli alimentari integrando la conoscenza della provenienza dei cibi con i cicli di semina, raccolta, . La ciclicità dei lavori aiuta a riconoscere l’ordine naturale di crescita e declino, nascita e morte, sentendosi consapevoli di come l’uomo sia inglobato nei cicli naturali e nella rete di relazioni che collegano gli organismi viventi.
L’orto inteso come terreno fertile per l'educazione alimentare e ambientale dei bambini e la natura come grande libro della vita da cui imparare. Questo è il concetto che vuole animare tutto il laboratorio “Orto in condotta”.
Tale progetto nasce con una valenza preminentemente didattica, i bambini diventano “piccoli co-produttori” e avvicinandosi alla terra vengono educati alla varietà di verdure ed erbe, alla stagionalità, ai metodi di coltivazione biologici e al rispetto della natura, vale a dire futuri cittadini consapevoli. Con l’orto didattico si cercano di avvicinare i bambini ai concetti di buono, pulito e giusto, facendo comprendere loro il ruolo di piccoli consumatori.
Il progetto partirà con la messa in cultura delle piante e continuerà con racconti e schede operative in cui i bambini rafforzeranno le competenze acquisite, terminerà con la festa del raccolto dove potranno presentare i prodotti da loro coltivati. Le motivazioni che spingono tale iniziativa risiedono nel promuovere la qualità della vita dei piccoli soggetti coinvolti per enfatizzare il benessere, la creatività e la socializzazione. Per quanto riguarda le finalità è necessario rendere consapevoli i bambini che sono parte integrante dell'ambiente, favorire il rispetto della natura, far vivere il principio "l'azione di oggi è la conseguenza di domani". Grazie a tale iniziativa i bambini imparano ad avere cura delle cose comuni, proprie ed altrui, esplorare l'ambiente circostante, familiarizzare con strumenti di lavoro appropriati e specifici, apprendere termini nuovi, imparare canzoncine e filastrocche, fare esperimenti di travaso e innaffiamento, sviluppare le abilità manuali e di coordinamento del compito e rispettare e avere cura dell'Altro. I metodi presi in considerazione consistono nel lavoro di gruppo, schede operative e di osservazione, supporto audio per la presentazione di canzoni sul tema. Si partirà quindi dal concreto attraverso la coltivazione e la manipolazione di piante per passare poi alla rappresentazione grafica/pittorica/ plastica delle esperienze vissute. I bambini saranno guidati dalle prime semplici esperienze di esplorazione ambientale si passerà ad un approfondimento attraverso il supporto di storie, canti, filastrocche ed elaborati grafici. I materiali usufruiti spaziano dalla vanga palette, rastrelli, terriccio, innaffiatoi, vasi, aiuole, sementi, e bulbi
La verifica e la valutazione vertono principalmente lo “star bene a scuola”, l’interesse e la partecipazione dei bambini alle attività. Si valuteranno i progressi sulle abilità, le capacità di collaborare, la capacità di cogliere gli elementi essenziali propri delle attività svolte, utilizzo cosciente e rispettoso delle attrezzature, dei materiali e dello spazio usufruito da parte di questi "mini agricoltori".

sabato 21 aprile 2012

Gli agrinido

Un agri-nido è una struttura di accoglienza simile all’asilo realizzati all’interno di aziende agricole.  Sono ambienti liberi che hanno il carattere speciale di far crescere i bambini al ritmo naturale delle stagioni e a stretto contatto con la terra e i suoi prodotti.
La vera differenza rispetto ad un normale nido sta nel tempo che si passa all’aria aperta svolgendo diverse attività quali coltivare le piante, socializzare con gli animali e imparare a conoscere i ritmi dei contadini. Tali iniziative offrono un ambiente formativo- educativo, dove sono enfatizzate la natura e la libertà del bambino e diffondono una cultura di attenzione alla qualità della vita e alla sostenibilità ambientale. All’interno di un agrinido i giocattoli si costruiscono come in passato con oggetti di riciclo, si mangiano i prodotti locali, preferibilmente se coltivati dai bambini, ma soprattutto si vive a contatto con gli animali imparando a conoscerli e a rispettarli.
I bambini fanno esperienza della coltivazione delle piante e dell`allevamento, svolgono teatro nella natura e giocano nell`agriludoteca, un posto magico dove la fantasia funge da protagonista  e si utilizzano semplicemente prodotti naturali.
Un’ulteriore componente che riguarda il metodo degli agrinido è l’attivazione dell’orto sensoriale didattico per insegnare il senso del tempo, della pazienza  e l’ascolto della natura.
L’agrinido offre un mondo basato sull’arte del fare e l’uso delle mani permette al bambino di manipolare e percepire ciò che quotidianamente lo circonda.
Tali strutture si stanno diffondendo su tutto il territorio specialmente in Veneto, Piemonte, Trentino e Friuli. I primi progetti sono nati a causa dell’assenza di servizi di asilo nido pubblici. Attualmente si stanno riconoscendo le finalità sociali di tali strutture che permettono la formazione futura di un cittadino in grado di interagire con la società e di rispettare l’ambiente capace di offrirci la quotidiana sopravvivenza.


Fonte: agrinido.it

sabato 14 aprile 2012

Froebel e i Kindergarten

Froebel pedagogista romantico che visse tra il 1700 e il 1800, fu colui che creò a Keilhau il primo "Giardino generale tedesco dell'infanzia" vale a dire i Kindergarten.                   
Quest'ultimi sono gestiti da una maestra considerata giardiniera che coordina le attività.   
Il giardino d'infanzia veniva infatti suddiviso in due parti: una dedicata al lavoro di gruppo tra i bambini e uno per la coltivazione indivìduale del singolo.                                
Secondo la pedagogia di Froebel il bambino è paragonato ad una pianta da coltivare. Tramite quest' ultima corrispondenza, il pedagogista tedesco vuole farci comprendere come sia necessario che il soggetto debba crescere in piena libertà senza che l'educatore possa dirigerne o condizionarne la direzione dei rami.
Non si deve imporre nulla, ma si deve assecondare e lasciar fare.                  
L'educatore deve essere quindi concepito come un l'intermediario tra l'educando e la natura. La pedagogia di Froebel sottolinea come sia rilevante il primo approccio che il bambino instura con la natura e i conseguenti valori che si possono ricavare da questi insegnamenti per una crescita futura improntata sul rispetto per gli altri e per l'ambiente.
Tale pensiero pedagogico contiene caratteri innovativi, poichè segna una svolta per quanto riguarda la mentalità di prendere in considerazione il bambino e il suo rapporto con la natura all'interno del contesto culturale ottocentesco.

venerdì 6 aprile 2012

Le origini dell'orto

Le prime testimonianze della presenza degli orti risalgono al 10.000 a.C e precisamente durante il periodo del Neolitico, quando i cacciatori si improvvisarono coltivatori creando piccoli appezzamenti di terra accanto alle loro capanne. Quest'ultimi infatti coltivavano principalmente piante medicinali e alimentari in grado rispettivamente di curare eventuali ferite, aromatizzare e accompagnare tra di loro i cibi.
Le piante maggiormente coltivate da parte dell'uomo primitivo furono i legumi come i piselli,le fave e le lenticchie, alimenti che per generazioni sono stati mantenuti e quotidianamente vengono serviti assieme ad altri cibi.
Tra i fiumi Tigri e Eufrate, sono stati rinvenute le prime forme di orti, appartenenti alla civiltà sumera che nel 3000 a.C si è stanziata lungo i due fiumi precedentemente enunciati.
Oltre ai sumeri, sulle sponde del Nilo si sviluppò la civiltà egizia che riteneva l'orto un elemento essenziale per poter coltivare alberi da frutta e piante aromatiche.
Gli alimenti ricavati dagli orti venivano spesso offerti agli dei per onorarli e rivestivano quindi un carattere sacro.
Con l'avvento della civiltà persiana aumentarono la conoscenza delle colture fra cui agrumi, melograni, uva, fichi, palme e erbe officinali.
Per quanto riguarda la cultura latina, il poeta Publio Virgilio Marone compone un'opera intitolata 'Georgiche' suddiviso in  quattro libri dove il tema portante riguardava il lavoro dei campi, l'arboricultura e l'apicultura.
All'interno di questi libri il poeta ci  suggerisce alcuni metodi per la coltivazione di alcune piante specifiche e ci permette di catapultarci all'interno dell'epoca e immaginarci le tradizionali colture tipiche dei pastori delle campegne della Grecia.
Grazie a questo “viaggio nel passato” siamo in grado di comprendere come il valore dell'orto risalga all'antichità dove le prime civiltà basarono la loro sopravvivenza nella gestione e nella creazione degli orti.

venerdì 30 marzo 2012

eccomi!!! mi presento!!

Ciao a tutti :)
mi chiamo Letizia e in questo blog, ho intenzione di trattare l'importanza dell'orto all'interno dell'asilo nido.
Spero vi piaccia!! attendo vostre considerazioni!
Letizia