giovedì 26 luglio 2012

Il bosco delle meraviglie di Cesano Maderno

All'interno dell'asilo nido "Il bosco delle meraviglie " di Cesano Maderno vengono svolte diverse attività dai travasi, alla manipolazione, al gioco simbolico.
Viene inoltre data importanza all'’orto che può rappresentare per i bambini/e lo spazio- esperienza dell’emozione e della meraviglia, il luogo delle percezioni sensoriali legate all’ambiente naturale, un luogo nel quale già da bambini si impara il rispetto dei tempi della natura e si scopre la magia e il mistero della nascita. Gli obiettivi del laboratorio sono:

  • Favorire un’osservazione attenta verso l’ambiente naturale
  • Creare un’esperienza per sollecitare tutti i sensi:
  • ascoltare “il giardiniere ) ( il volontario ) che racconta;
  • veder crescere le piccole piantine;
  • annusare i profumi;
  • toccare le verdure nelle loro diverse consistenze e forme;
  • gustare i prodotti raccolti
  • Rispondere ai bisogni dei bambini/e quali:
  • la scoperta ( oggetto _ l’orto e le verdure)
  • l’ emozione della crescita e dell’attesa
  • la ricerca-azione _ provare per capire
  • Sviluppare la manipolazione attraverso un affinamento della motricità
Inoltre la presenza di un ampio giardino permette ai bambini di sperimentare la magica esperienza del contatto diretto con la natura osservare, ascoltare, compiere attività di giardinaggio, coltivare piante e ortaggi, sono esperienze manuali e sensoriali che stimolano, arricchiscono e accrescono la sfera emozionale del bambino.

Fonte:www.il bosco delle meraviglie.it

mercoledì 18 luglio 2012

L'asilo nido: L'isola che non c'è

I bambini hanno piantato, innaffiato e aspettato con pazienza che la terra regalasse loro insalatina e fragole da gustare e assaporare insieme alle loro insegnati. E’ questo il lavoro svolto dai bambini dell’asilo nido comunale “l’Isola che non c’è” che, con l’aiuto di una nonna “esperta”, hanno realizzato nel giardino della scuola un vero e proprio orto. Qui, durante l’anno scolastico appena trascorso, i bimbi della classe dei 3 anni hanno piantato e fatto crescere delle piantine di fragole e di insalata che hanno poi raccolto a gustato tutti insieme. “Per i bambini- si è trattato di un’esperienza davvero importante perché ha permesso loro i conoscere le stagioni, il ciclo della natura e di coinvolgersi in un lavoro antico e ricco di soddisfazioni come l’arte di coltivare la terra”. “Coltivare un orto a scuola – dichiarano le educatrici dell’ Isola che non c’è è coltivare prima di tutto dei saperi che hanno a che fare con i gesti, con un apprendimento esperienziale che le generazioni più giovani non sempre hanno modo di sperimentare. Vuol dire imparare a conoscere gli esseri viventi, l'importanza dei beni collettivi e dei saperi altrui. Un attività interdisciplinare che per i nostri bambini è stata un'occasione di crescita, un modo per superare la divisione tra insegnante e allievo e per imparare a condividere gesti, scelte e nozioni, oltre che metodo”.
In città un’esperienza simile è portata avanti dagli alunni dei plessi Rodari e De Amicis: è un modo per insegnare alle giovani generazioni la stagionalità del cibo, il rapporto corretto con gli alimenti e con la loro qualità, il rispetto per il lavoro e per l’attesa. “In un mondo in cui tutto è troppo veloce, imparare ad attendere il frutto del proprio lavoro consente infatti di fermarsi, riflettere e ricordare. In questo modo il concetto di “prendersi cura” entra a far parte della sensibilità di ciascun bambino e diventa un baglio fondamentale per la sua crescita e la sua maturazione”.

fonte:www.informazione.tv

lunedì 9 luglio 2012

Il nido di Jacopo

Due anni fa ho intrapreso uno stage estivo all'interno dell'asilo nido "Il nido di Jacopo".
All'interno di questo asilo nido si svolgevano diverse attività durante la mattina e una di queste era quella di gestire un orto.
Infatti le educatrici avevano creato un mini orto a misura di bambino, dove questi soprattutto quelli della sezione "grandi" dovevano giorno dopo giorno gestirlo. Questi infatti avevano un innaffiatoio a misura di bambino e a turno durante il giorno gli davano da bere.
Inoltre con una mini paletta da spiaggia manipolavano la terra in modo da renderla quotidianamente vivibile per le piante.
Capitava inoltre che qualche pianticella aveva il gambo rivolto verso il basso a causa di precipitazioni o giornate calde, così i bambini ponevano nella terra e accanto alla pianta un bastoncino cosicchè potesse crescere stabile e forte.
Inoltre le maestre mi raccontavano che durante l'anno la sezione dei "grandi" partecipava alla tipica attività che prevede la crescita di un seme di fagiolo all'interno di un bicchiere di plastica.
L'obbiettivo principale di queste attività era quello di educare i bambini alla scoperta del mondo vegetale e insegnar loro l'importanza che racchiude una piccola "fogliolina" in grado di far avvenire la fotosintesi clorofilliana.